Purtroppo, molti media presentano a volte cifre esagerate.   Bisogna sempre essere diffidenti e partire dal principio che se un'informazione sembra strana o eccezionale, esiste una buona probabilità che sia effettivamente sbagliata.

Oggi ho scoperto un articolo del Corriere della Sera che afferma nel suo titolo che dal 2017 ad oggi l'Alitalia sarebbe costata ai contribuenti italiani ben otto miliardi di euro.   Questa stima è attribuita all'Istituto Bruno Leoni.

Una verifica sul sito dell'Istituto Bruno Leoni mi ha permesso di scoprire varie analisi molto preoccupanti della situazione dell'Alitalia, ma nulla che confermasse la cifra di otto miliardi di euro menzionata nel titolo.

Rileggendo l'articolo del Corriere della Sera ho scoperto come l'autore sarebbe arrivato a questa cifra del costo della compagnia dal gennaio del 2017 ad oggi.   L'autore ha preso il miliardo e trecento milioni dei due prestiti ponte concessi finora (900 e 400 milioni), ci ha aggiunto gli aiuti Covid, 350 milioni, e 300 milioni di interessi sui prestiti ponte arrivando ad una cifra relativamente affidabile di 1.95 miliardi.   A questa cifra ha aggiunto tre miliardi di debiti che l'Alitalia avrebbe verso i fornitori e i tre miliardi di euro che sarebbero concessi alla nuova società.   In questa maniera è arrivato a 7.95 miliardi (gli otto miliardi del titolo).   Potrei non aver trovato le cifre dell'Istituto Bruno Leoni di cui parla l'articolo, ma mi sembra che questo istituto citi solo i prestiti ponte e che quindi attribuirgli la cifra di otto miliardi potrebbe non essere corretto.

Ma proviamo però a vedere quanto di questa cifra sia credibile e a calcolare quanto possa essere costato finora il mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti Alitalia (11 600) dal gennaio 2017, quando Etihad ha gettato la spugna.   Si tratta di un periodo di 49 mesi, che arrotondo a 50 perché ognuno possa verificare i calcoli.

Se si prende la cifra degli 1.95 miliardi di euro, si ottiene un costo medio per posto di lavoro "salvato" di circa 3 350 euro al mese.

Ma l'Alitalia ha sicuramente dei grossi debiti con i fornitori. Recentemente si parlava di difficoltà a pagare gli stipendi. Quanti debiti di questo tipo avrà l'Alitalia ? Non posso saperlo. Il Corriere della Sera parla di tre miliardi. Se si aggiungesse una cifra di un miliardo per i possibili debiti dell'Alitalia (e facendo l'ipotesi che lo stato si faccia carico di questa cifra), la cifra del costo mensile di ogni posto di lavoro salvato passerebbe dai 3 350 euro al mese a poco più di 5 000 euro !

Non sarebbe corretto introdurre in questo calcolo i tre miliardi che sono assegnati alla nuova società, ma se ne potrebbe dover tener conto, in parte, a seconda delle soluzioni che saranno trovate.

Quanto sta spendendo lo stato italiano per salvare i tanti altri posti di lavoro minacciati dalla crisi dovuta alla Covid-19 ?

In ogni caso, anche le sole cifre chiaramente affidabili dell'articolo del Corriere della Sera mostrano che sul mercato l'Alitalia non vale nulla.   Nessuno potrebbe comprarla nello stato in cui si trova.   Per trovare un acquirente lo stato dovrebbe farsi carico di una enorme pulizia.   Il prezzo di vendita sarebbe sempre fortemente negativo.   Non dimentichiamo che l'Alitalia ha ufficialmente perso soldi (poco più di un miliardo di euro) nel 2018 e 2019 che sono stati anni di boom per il trasporto aereo europeo e mondiale.   E non dimentichiamo che l'Alitalia non è la principale compagnia aerea utilizzata dagli italiani ne per il traffico interno, ne per quello internazionale.    Solo il 10 per cento circa dei turisti stranieri che venivano in Italia prima della pandemia viaggiava con l'Alitalia.

Questo spiega perché le discussioni con l'Unione europea (un incontro dovrebbe aver luogo venerdì) per la non restituzione dei prestiti ponte e per il futuro assetto della nuova compagnia aerea saranno molto difficili.   La nuova compagnia non potrà che essere molto, ma molto più piccola della vecchia Alitalia e, viste le condizioni di mercato dei prossimi anni, rischia di costare ancora altri soldi ai contribuenti italiani.

Non tutti i paesi hanno una compagnia di bandiera.   A cosa serve una compagnia di bandiera?

Per aggiungere dei commenti, devi essere membro di Che Italia vogliamo ?!

Join Che Italia vogliamo ?

Voti 0
Inviami un'e-mail quando le persone aggiungono una risposta –