Grafici - Italia

Questa pagina contiene alcuni grafici sull'economia italiana. 

La parte di sinistra presenta un grafico con il livello del PIL pro-capite in termini reali dal 1861 ad oggi.    Questo grafico è seguito da sei istogrammi che presentano il tasso di crescita reale di un gruppo di 18 importanti paesi industrializzati in sei periodi decennali.  La serie mostra come il risultato relativo del nostro paese sia andata deteriorandosi progressivamente nel corso dei primi trenta anni per diventare praticamente il peggiore tra tutti i paesi europei dagli anni novanta ad oggi.   Infine, c'è un istogramma con il tasso di occupazione attuale nel nostro paese rispetto a quelli degli altri paesi dell'Unione europea.    L'ultimo riquadro di questa parte contiene un grafico sul numero di laureati in percentuale della popolazione.

La parte di destra presenta vari importanti aggregati delle nostre finanze pubbliche: indebitamento netto della nostra pubblica amministrazione, debito pubblico lordo, pagamenti per interessi, tasso di interesse medio sul nostro debito pubblico, tasso di interesse medio sul nostro debito pubblico in termini reali.   Un grafico presenta poi l'andamento del tasso di inflazione italiano ed un altro la distribuzione per età della popolazione.

PIL pro-capite dal 1861

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Ho eliminato da questo secondo grafico gli anni della seconda guerra mondiale che presentano tassi di variazione nei due sensi assolutamente fuori scala.

Sei decenni di crescita

Negli anni sessanta l'Italia cresceva bene (5.7 per cento all'anno) ed era tra i paesi con il più alto tasso di crescita.

Negli anni settanta, il tasso di crescita di tutti i paesi è diminuito, ma l'Italia con il suo 3.8 per cento era ancora nel gruppo di testa.   Purtroppo il tasso di crescita medio italiano è è sceso molto nel corso del decennio.

 

Negli anni ottanta il tasso di crescita di tutti i paesi è diminuito di nuovo, ma quello dell'Italia (2.6 per cento) è diminuito più di quello degli altri paesi.
 

Negli anni novanta il tasso di crescita italiano è diventato il più basso di tutti i paesi dell'Unione europea e appena superiore a quelli del Giappone e della Svizzera.    L'origine dei problemi economici del nostro paese risale alla metà degli anni settanta.   

Nei primi dieci anni del nuovo secolo il tasso di crescita italiano è sceso ancora (a causa della crisi del 2008/2009) ed è diventato il più basso di questo gruppo di paesi industrializzati.

 

Nel decennio in corso il tasso di crescita più basso sarà registrato dalla Grecia che è stata in recessione dal 2009 al 2016.   L'Italia è stata anche in recessione nel 2012 e 2013 (come la metà dei paesi europei) e la sua crescita è stata nulla nel 2014.   Nonostante la crescita degli ultimi anni, il tasso medio per il periodo dovrebbe rimanere un misero 0.3 per cento, il secondo tasso di crescita più basso del gruppo (dal grafico manca l'Irlanda per la quale nel 2015 c'è stata una grossa revisione statistica che falsa il valore medio del decennio).

Occupazione

 Oltre a ridurre i nostri redditi, la bassa crescita ha ridotto le possibilità di lavoro.   I raffronti sulla base dei tassi di disoccupazione danno un'immagine falsa.   In Italia tanti disoccupati scoraggiati non sono censiti come tali, ma come "inattivi".   Sono persone che nei tre mesi prima dell'inchiesta sulle forze di lavoro non hanno compiuto nessun atto concreto per cercare lavoro.    Il raffronto dei "tassi di occupazione" è più affidabile.   Ma i risultati sono impietosi: siamo il quart'ultimo paese in Europa.   Solo in Polonia, Croazia e Grecia lavorano meno persone che da noi.

Saldo commerciale

Istruzione

Questo grafico dell'OCSE presenta la percentuale dei laureati nella popolazione per due classi di età.   I dati sono riferiti al 2017.

 

Disavanzo e debito

  

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Interessi sul debito pubblico

 

Questo testo spiega e commenta il grafico sull'andamento del tasso di interesse medio reale sul nostro debito pubblico (l'ultimo grafico).

Debito pubblico e interessi pagati

Investimenti fissi lordi della pubblica amministrazione

Tasso di inflazione

Popolazione

Questo grafico mostra chiaramente il deterioramento della situazione economica e sociale del paese dal 2008.

Questo grafico mostra bene il dilemma di fronte al quale si trova il nostro sistema pensionistico.

Povertà

Le soglie di povertà assoluta rappresentano i valori rispetto ai quali si confronta la spesa per consumi di una famiglia al fine di classificarla assolutamente povera o non povera.   Ad esempio, nel 2017, per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà è pari a 826,73 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 742,18 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 560,82 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno.