Questo grafico da un'idea della direzione della politica di bilancio seguita dai governi italiani nel corso degli ultimi venti anni. I dati per l'insieme dell'eurozona sono disponibili solo dal 2011.
Il 1996 e soprattutto il 1997 sono stati anni di politiche di bilancio molto restrittive. Queste erano la diretta conseguenza della volontà del governo italiano di presentare l'Italia con le carte in regola all'appuntamento del maggio 1998 quando si sarebbe dovuto decidere quali paesi avrebbero potuto far parte del primo gruppo di partecipanti all'unione monetaria.
Il 2000 e il 2001 sono stati anni di politiche monetarie molto espansive volute dal governo di centro-sinistra in previsione delle elezioni del 2001. La stessa storia si è ripetuta nel 2004 e 2005 quando il governo Berlusconi ha voluto preparare il terreno per le elezioni del 2006.
Nel 2007, il governo Prodi 2 si è visto costretto a recuperare buona parte dei regali elettorali degli anni precedenti e ad adottare politiche fortemente restrittive. Nel 1996/1997 e 2007 il termine "austerità" non era ancora entrato nel linguaggio politico (il termine è oggi utilizzato quasi sempre a sproposito).
Nel 2009 la politica di bilancio è stata leggermente restrittiva dovuta al fatto che il governo si è reso conto di non poter utilizzare la politica di bilancio in senso anticiclico dato l'alto livello di debito (nel 2008 la Commissione europea aveva raccomandato a tutti i paesi di lasciar deteriorare i disavanzi di almeno un punto di PIL oltre a quanto provocato automaticamente dalla recessione).
Nel 2012/2013 la politica di bilancio è stata restrittiva (come nel resto dell'eurozona), ma è stata meno restrittiva che nel 1997 e identica a quella del 2007.
Nel 2014-2017 non c'è stata alcuna austerità. La politica di bilancio è stata leggermente espansiva in tutti e quattro gli anni (meno nel 2014/2015 e più decisamente nel 2016/2017). È difficile mettere fine ad una austerità che non c'è più da almeno cinque anni !
