Politica economica e comportamenti individuali

Una riflessione sulla situazione economica attuale con due conclusioni, una di politica economica e una per i nostri comportamenti individuali.

I media sono pieni di notizie positive sui consumi di fine d’anno e, specialmente, per il turismo.   Dovunque sembra che si registri quasi il pieno completo e i livelli del 2019 sono ampiamente superati.    Gli indici del mese di dicembre sulla fiducia delle imprese e delle famiglie hanno mostrato un miglioramento significativo.   Non sembra ci sia ancora traccia della temuta recessione.

Dall’altro lato, ci sono indicazioni di grosse difficoltà per le famiglie a basso reddito e le persone senza redditi.   Le organizzazioni che distribuiscono cibo gratuitamente sono piene di richieste, mentre le offerte con le quali queste si finanziano stagnano.   Alcuni giorni di freddo ci hanno ricordato la realtà (vergognosa per dei paesi industrializzati) dei tanti senza tetto che dormono per le strade.

Queste indicazioni ci ricordano che all’interno degli aggregati chiamati “domanda globale” o “PIL” possono coesistere tendenze ben diverse.

Cosa significa questo per la politica economica ?   Che la domanda globale non ha bisogno di essere sostenuta, tanto più in una situazione di inflazione ancora alta.    Quello che serve è una maggiore redistribuzione.  

Purtroppo troppi governi, per non perdere consenso, hanno dato e stanno dando aiuti a pioggia, indipendentemente dal reddito dei beneficiari.    Questi aiuti vanno dagli sconti a spese dello stato sul prezzo della benzina e dell’energia a bonus di vario tipo non legati al reddito (io ho ricevuto – senza averla chiesta – una riduzione della mia bolletta di gas ed elettricità di quasi 400 euro).   Dovremmo tutti chiedere ai nostri governi di rafforzare la redistribuzione, di dare aiuti mirati e di finanziare queste misure con maggiori tasse sui redditi più alti.   I disavanzi non vanno aumentati.

A livello individuale dovremmo farci due calcoli su quanto stiamo tutti ricevendo dallo stato tra riduzioni del prezzo della benzina, riduzioni della tassazione delle altre fonti di energia e bonus vari.   Quelli che ritengono di poterselo permettere dovrebbero riversare le somme ricevute ad organizzazioni che distribuiscono cibo ed aiutano i senza tetto.

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