Per seguire una discussione cliccate sul suo titolo. Potrete aggiungere un commento o una domanda inserendo il testo che volete nel riquadro in fondo alla pagina e poi cliccando su "Rispondi" o rispondere ad un commento particolare (cliccare sul "Rispondi" scritto in caratteri piccoli sotto al commento al quale volete reagire) inserendo il vostro testo nel riquadro. Dopo aver "postato" il vostro commento/domanda avete ancora 15 minuti per poterlo eventualmente correggere. Se una discussione vi interessa particolarmente potete cliccare su "Segui" in fondo alla discussione. In questa maniera riceverete un messaggio e-mail ogni volta che un nuovo commento sarà inserito nella discussione. Cliccando su "Non seguire più" potete interrompere in ogni momento l'invio di questi messaggi.
Ogni tipo di intervento è il benvenuto. Dall'intervento di tre o quattro paragrafi che presenta in maniera esauriente un argomento particolare alla domanda di spiegazioni supplementari di due righe. I temi proposti hanno lo scopo di lanciare una vera discussione e quindi le espressioni di dissenso da quanto scritto nei testi introduttivi o da quanto affermato nei commenti da altri partecipanti sono le benvenute. Cliccate qui per un'avvertenza importante a proposito del bottone "Elimina".
Risposte
Progetto H2iseO, sarà la prima linea ferroviaria ad idrogeno...
European city air quality viewer — European Environment Agenc...
Un utile pezzo di Renzo Consoli
Commissione Ue: gas e nucleare sostenibili, a certe condizioni (ask...
COMMISSIONE UE: GAS E NUCLEARE SONO SOSTENIBILI, A CERTE CONDIZIONI
Ecco come avranno accesso agli investimenti della "Tassonomia verde"
Bruxelles, 3 gen. (askanews) - La Commissione europea ha deciso: le attività economiche del settore energetico legate al gas e al nucleare potranno essere ammesse come attività "di transizione" nel sistema di classificazione degli investimenti sostenibili ("Tassonomia" verde) dell'Ue, anche se dovranno rispettare una serie di precise condizioni, che sono particolarmente stringenti per il gas.
La Commissione ha inviato agli Stati membri il testo del suo "Atto delegato complementare" del regolamento Ue sulla Tassonomia, relativo al gas e al nucleare, venerdì scorso, 31 dicembre, poco prima della fine dell'anno, in modo da rispettare l'impegno che aveva preso a farlo "entro il 2021".
L'Atto delegato presenta tre diverse tipologie di attività economiche per il nucleare, e altre tre per il gas, che potranno fregiarsi del riconoscimento Ue di sostenibilità ambientale per ottenere gli investimenti della Tassonomia verde. Gli investitori sapranno comunque, in base a un sistema di informazione obbligatorio per le imprese e per gli operatori finanziari, se le attività "sostenibili" che finanziano riguardano il gas e il nucleare.
Gli Stati membri hanno ora meno di dieci giorni per presentare eventuali commenti all'Atto delegato, che verrà adottato formalmente dalla Commissione dopo il 12 gennaio. Successivamente, il Consiglio Ue e il Parlamento europeo avranno quattro mesi per scrutinare il documento, e potranno richiedere due mesi di tempo ulteriore, se necessario, per completare l'esame. Alla fine dello scrutinio, entrambe le istituzioni hanno il diritto di bocciare l'Atto (non di emendarlo), ma a condizioni difficili da realizzare: il Consiglio con una decisione a "maggioranza qualificata rafforzata inversa": almeno il 72% degli Stati membri (ossia almeno 20 paesi) che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'Unione; e il Parlamento europeo con la maggioranza assoluta dell'Assemblea (ossia almeno 353 eurodeputati).
I criteri di ammissibilità per il nucleare
Le condizioni affinché il nucleare abbia accesso agli investimenti della Tassonomia riguardano innanzitutto le attività cosiddette pre-commerciali nello sviluppo delle tecnologie più avanzate con minimizzazione della produzione di scorie, e, in secondo luogo, la costruzione di nuovi reattori che utilizzino le migliori tecnologie disponibili (e in particolare i futuri impianti cosiddetti di "terza generazione"), per la produzione di elettricità e di idrogeno.
Ma soprattutto, in terzo luogo, saranno considerate ammissibili anche le attività di generazione elettrica dalle centrali nucleari esistenti, se saranno oggetto di una proroga del loro iniziale ciclo di vita, da parte delle autorità degli Stati membri, autorizzata prima del 2040.
In tutti questi casi, comunque, le attività nucleari dovranno rispettare in pieno tutta la legislazione basata sui Trattati Ue ed Euratom, che è stata resa più rigorosa riguardo alla protezione dell'ambiente e alla prevenzione degli incidenti dopo il disastro di Fukushima nel 2010.
Ma in più, per avere i finanziamenti della Tassonomia verde, i progetti nucleari dovranno poter contare su un fondo adeguato per la gestione delle scorie radioattive e uno per lo smantellamento ("decommissioning") degli impianti alla fine del loro ciclo di vita. Inoltre, tutti i progetti da finanziare dovranno aver predisposto dei "depositi finali" ("disposal facilities") per le scorie con livello basso o intermedio di radioattività, mentre quelli autorizzati dopo il 2025 dovranno presentare dei piani dettagliati per rendere pienamente operativi "entro il 2050" dei depositi geologici profondi per le scorie ad alto livello di radioattività.
Da notare che questi depositi geologici profondi per le scorie altamente radioattive (e che restano tali per centinaia di migliaia di anni) non esistono e non sono mai stati usati ancora in nessun luogo al mondo: il primo è previsto per il 2024 in Finlandia, mentre Svezia e Francia prevedono di averne uno operativo entro la fine del decennio.
Con questa condizione, la Commissione vuole incentivare e rendere più rapida la ricerca e attuazione di una soluzione concreta al problema (fin qui irrisolto) che costituisce il più grande ostacolo alla classificazione del nucleare nella Tassonomia, per via del danno all'ambiente che le scorie rischiano di provocare un caso di fughe radioattive.
Criteri più rigorosi per il gas
Rispetto alle condizioni poste al comparto nucleare per ottenere accesso agli investimenti della Tassonomia, verde, le condizioni richieste al comparto del gas appaiono molto più rigorose e immediate, e anche più logiche. Tutto l'esercizio consiste a incentivare le soluzioni che permettono di realizzare progressivamente la transizione energetica, sostituendo il carbone o gli impianti a gas inefficienti con nuove installazioni che abbattano le emissioni. E che gradualmente sostituiscano il gas fossile con nuovi gas a basso contenuto di CO2, o con l'idrogeno.
Le tre tipologie di impianti a gas incluse nell'Atto delegato della Tassonomia verde riguardano la generazione di energia elettrica, la cogenerazione ad alta efficienza di energia e di calore, e infine i cosiddetti "distretti" per la produzione di tele-riscaldamento o raffreddamento ("district heating and cooling systems").
Innanzitutto, potranno accedere agli investimenti della Tassonomia tutti gli impianti che producono meno di 100 grammi di CO2 per kWh, un limite molto basso che può essere raggiunto solo dalle installazioni ad altissima efficienza, che usino sistemi di sequestro e stoccaggio della CO2 ("Carbon Capture and Storage", Ccs). Questa condizione non è soggetta a una clausola temporale.
I criteri che dovranno rispettare gli altri impianti che si qualificano per la transizione energetica prevedono invece una "sunset clause", una data limite oltre la quale non potranno più entrare nella Tassonomia: sarà ammessa, ma solo fino al 2030, la costruzione di centrali elettriche a gas che producono fino a 270g di CO2per kWh, oppure che riescono a mantenere una media annuale di 550g di CO2 per kWh, calcolata su 20 anni.
Inoltre, si deve dimostrare: 1) che l'impianto a gas non può essere sostituito, in modo efficiente e per la stessa capacità, da un impianto di energia rinnovabile; 2) che la nuova installazione ne sostituisce una pre-esistente ad alte emissioni (soprattutto a carbone); 3) che non vi sia, con il nuovo impianto, un aumento di capacità superiore al 15%.
Non è ancora tutto: gli impianti inseriti nella Tassonomia dovranno impegnarsi a usare, oltre al gas naturale, almeno il 30% di altri gas (gas sintetici, biogas e idrogeno), definiti "a basso contenuto di carbonio", entro il primo gennaio 2026, almeno il 55% entro il primo gennaio 2030, e il 100% entro il 31 dicembre 2035. Secondo la definizione, i gas a basso contenuto di carbonio devono produrre il 70% di emissioni in meno.
Infine, la sostituzione dei vecchi impianti con i nuovi deve portare a una riduzione delle emissioni a effetto serra di almeno il 55% per kWh di energia prodotta, e lo Stato membro interessato deve aver già preso l'impegno di eliminare progressivamente le centrali energetiche a carbone sul proprio territorio.
Una parte di queste condizioni (in particolare il limite di 270g di CO2 per kWh, e la sostituzione progressiva dell'impiego del gas naturale con i gas a basso contenuto di carbonio), si applica anche agli impianti di cogenerazione e ai distretti di tele-riscaldamento o raffreddamento.
Nessun impatto sugli eco-bond del Recovery Fund
Per quanto contraddittorio possa sembrare, il nuovo Atto delegato della Tassonomia non interferirà con le regole più rigorose che la Commissione sta già applicando alle sue emissioni di eco-bond sui mercati per finanziare il Recovery Plan "Next Generation EU". In questo caso, resterà valida la decisione, presa l'anno scorso, di non considerare il gas e il nucleare per gli eco-bond che continueranno a essere emessi fino alla fine del Recovery Plan, nel 2026.
Le reazioni
L'Atto delegato complementare sul nucleare e sul gas ha suscitato una forte reazione contraria da parte dei Verdi e delle Ong ecologiste, che hanno accusato la Commissione di voler trasformare la Tassonomia nel contrario di ciò che doveva essere: invece di prevenire e impedire il "greenwashing", le pratiche di marketing abusive e ingannevoli da parte delle imprese che rivendicano qualità ambientali inesistenti, è diventato "una licenza per il 'greenwashing'", ha sentenziato Greenpeace.
Reazioni negative, soprattutto contro l'inserimento del nucleare nella Tassonomia, sono venute anche dai Verdi al governo in Germania e dall'Austria, mentre il Lussemburgo ha minacciato un ricorso in Corte europea di Giustizia. Ma i governi contrari sembrano in minoranza rispetto alla coalizione di fatto creatasi fra i paesi pro-nucleari e quelli pro-gas, che vede attivi sullo stesso fronte soprattutto Francia, Finlandia e i paesi dell'Est. La posizione attesa a Bruxelles dal governo Italia, infine, dovrebbe essere favorevole alle disposizioni sul gas e neutrale rispetto a quelle sul nucleare.
Nel frattempo la Germania si sarebbe espressa a favore delle proposte della Commissione europea, mentre anche la Rep. CeCa si è dichiarata contraria ,pronta a far ricorso in Corte di Giustizia. Il ministro italiano della transizione ecologica Cingolani , già qualche mese fa ha illustrato in modo chiaro ,l'importanza di un ricorso a tali fonti di energia ( nucleare in particolare) se si vuole accelerare il passaggio e 'l'uso di fonti alternative di energia più pulite, a costi sostenibili. Reazioni virulente a queste dichiarazioni sono venute da varie fonti anche politiche, Ma, e mio parere, il ministro Cingolani ha ragione ,e mi auguro che il governo italiano accolga tali proposte
Strana la posizione della Repubblica Ceca. Su moltissimi temi ha posizioni molto conservatrici mentre qui sarebbe tra i più anti nucleari. Penso che l'Italia non andrà contro la proposta della Commissione.
Sia la Rep.Ceca che la Polonia hanno importanti risorse minerarie ,tra le quali il carbone . Non hanno alcun interesse a investire in fonti energetiche alternative ....
Mi sembra interessante quanto scritto al link che ti segnalo da cui è possibile scaricare anche uno studio in lingua inglese sulla riduzione del costo della produzione dell'idrogeno verde
https://www.irena.org/publications/2020/Dec/Green-hydrogen-cost-red...
Giuseppe,
hai materiali (articoli, documenti, qualsiasi altra cosa) sul tema dell'utilizzo e, soprattutto, della produzione dell'idrogeno ?
Mi sembra un tema molto importante di cui si è parlato molto poco finora. La scelta fatta nel piano per i fondi europei (PNRR) non sembra basata su discussioni pubbliche e prese di posizione delle varie forze politiche.
Sarebbe utile parlarne.
Questa critica di Marattin nei confronti della scelta di puntare solo sull'idrogeno " verde" può essere valutata ma, probabilmente, il maggior costo rispetto all'idrogeno blu, che egli indica potrà essere riassorbito solo entro il 2030, dovrebbe forse essere sostenuto dallo Stato aumentando il plafond di 2MM per gli investimenti nel potenziamento di questo settore e assorbendo parte del differenziale dei costi.
Questo articolo spiega cose importanti sull'uso futuro dell'idrogeno e delle quali non si discute mai pubblicamente.
Spiega come si può produrre l'idrogeno e quanto le differenti tecniche incidano sul prezzo. L'idrogeno "verde" costa da due a tre volte di più dell'idrogeno "blu".
Nelle bozze del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) si è fatta una scelta a favore dell'idrogeno "verde" senza spiegarne il perché e senza che ci sia mai stata una discussione pubblica su questo tema.
Idrogeno, un’opportunità “a più colori&rd...