Risposte

  • Non mi risulta nessun Papa (in quell'epoca i francesi proponevano antipapi?). Siamo originari dalle zone di Gallarate e Como. Ci sono stati un notaio ed un contabile alla corte degli Sforza e, successivamente, un monsignore e preti.

    Comunque, per cultura, la prossima volta che ripasserà potrà illuminare i proprietari con ciò che segue:
    Als Franziska Puricelli 1896 nach langer Krankheit in Bretzenheim starb, verlor die Region eine der bedeutendsten Stifterinnen. Zeit ihres Lebens war sich Franziska Puricelli ihrer sozialen Verantwortung als vermögende Industriellentochter und –gattin bewusst. Ihre Verbindungen zu bedeutenden Künstlern und Architekten ihrer Zeit finden ihren Niederschlag in der Qualität der von ihr geförderten Bauten, die nicht zuletzt in architektonischer Hinsicht ihrer Stifterin ein Denkmal setzten.

    Angela Nestler-Zapp

    castello Puricelli (Waisenhaus)

     

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    Ancora:
    1880-Clemens Freiherr von Schorlemer, figlio di Burgess di Schorlemer-Alst e Anna von Imbsen e prodotti correlati. Contessa Droste Vischering sposato nel 1880 Maria Puricelli, figlia del proprietario di case padronali e Eduard Puricelli
     
    1936-Nicolas Kirsch - Puricelli , Lussemburgo *, + 1936, costruito con la moglie Olga Puricelli, l'unico erede dei fuochi d'artificio capanna Reno, 1899-1902 Reichenstein Castello nella sua forma attuale e aus.1986 il castello a una catena di hotel (Baron Schorlemer da Brown Mountain / Mosel) venduti.
     
    Dott. Colasanti, approfitto per un mio pensiero: anche con una patrimoniale non si potrà risolvere la situazione italiana se non si sarà disposti a far accettare dai politici la sana abitudine/obbligo a chiudere i bilanci annuali in ordine con aggiustature a cavallo dell'anno in maniera da non consentire di riversare sul governo successivo le inadempienze.
    In aeronautica abbiamo le Buffer Area attorno ai circuiti di attesa sui VOR d'avvicinamento. Sono zone cuscinetto sufficientemente ampie da prevedere errori di rotta e piccole deviazioni del percorso del circuito di attesa (per maltempo, avaria ecc.). Similmente, i governi dovrebbero agire mantenendosi all'interno dei bilanci di previsione (che dovrebbero includere delle eccezioni accettabili). Le "aggiustature" dovrebbero risolversi ricorrendo non oltre i primi 3 mesi oltre il 31 dic a tassazioni o altro. Ci metterebbero la faccia ed i brontolii avrebbero un indirizzo chiaro. Cosa pensa?
     
  • Signor Puricelli,

    mi permetto una divagazione.    Dieci giorni fa, ritornando da un giro in Germania, ho passato due notti in un bell'albergo nella zona della Mosella, lo "Schloss Lieser".

    Il ristorante dell'albergo si chiamava "Puricelli".   Il motivo di questo nome è che l'albergo si trova in una enorme dimora privata costruita verso il 1880, in uno stile molto fantasioso, per il ricco industriale tedesco Eduard Puricelli.   Questo aveva fatto fortuna in vari settori, in particolare nella fornitura di gas a intere città.   

    Sembra che questo ramo dei Puricelli provenisse dalla zona del lago di Como e fosse emigrato in Germania verso la fine del settecento, dove avrebbe rapidamente fatto fortuna.   Nell'albergo mi hanno anche parlato di un papa "Puricelli", ma non sono riuscito ad identificarlo.

    Ne sa nulla ?

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  • Il Governo in carica dovrebbe leggereLa per le oggettive osservazioni su Alitalia. Purtoppo la qualità dei nostri rappresentanti, anche per fattori ideologici, non ci arriva!

    Penso che, purtroppo, Alitalia da sola non può ne' deve avere futuro. 

    Sull'ILVA sono preoccupato di più per il bacino del'indotto e, non conoscendo il mercato dell'acciaio, tendo a sperare che ci possa essere spazio per investimenti innovativi.

    Per la politica economica, questo Governo non possiede l'esperienza e soprattutto la predisposizione mentale necessaria a valutare positivamente i suoi insegnamenti, dott Colasanti, perché non collimano con il pensiero CGIL. Dall'altra parte si difende quota 100 e reddito di cittadinanza! Non ce la faremo.

  • La TSA (Transportation Security Administration) americana pubblica regolarmente i dati su quante persone volano ogni giorno negli Stati Uniti.

    Prima dello scoppio dell'epidemia, negli Stati Uniti, tra febbraio e giugno, ogni giorno volavano tra 2.5 e 3 milioni di persone. L'epidemia ha però ridotto il numero di persone che volavano a poca cosa. Tra il 20 ed il 22 aprile, il numero dei viaggiatori era sceso sotto le 100mila persone al giorno.

    Successivamente i numeri hanno ripreso a salire e ieri, giovedì 18 giugno, ci sono stati 575mila passeggeri che sono partiti da un aeroporto americano.

    Gli Stati Uniti sono un paese che dipende più di molti altri dal trasporto aereo. Ma anche in questo paese siamo ben lontani dalle cifre pre-crisi. Anche negli Stati Uniti servirà molto tempo, molti anni, perché i viaggi aerei ritornino ai livelli del 2019.

    In Europa il ritorno sarà ancora più lento. La paura di contagi risultanti dal passare alcune ore in stretto contatto con altre persone non è basata su paure irrazionali.

    Alitalia perdeva una barca di soldi quando il trasporto aereo era in pieno boom. Che possibilità ci sono perché questa società ritorni in pareggio ? Quando ci renderemo conto che bisogna difendere i redditi delle persone e incoraggiare la creazione di nuovi posti di lavoro, ma che la difesa dei posti di lavoro esistenti non ha alcun senso ?

    Il caso del trasporto aereo è solo un esempio di quello che sta succedendo in tante parti dell'economia. Molti settori, per esempio quelli che hanno a che fare con il turismo, non ritorneranno mai più ai livelli di sviluppo e di occupazione del 2019, o ci ritorneranno tra 10/15 anni.

    Non possiamo difendere tutti i posti di lavoro che esistevano in questi settori. Dobbiamo sostenere i settori dove uno sviluppo è possibile e probabile e dobbiamo accompagnare il trasferimento delle persone dai settori in declino ai settori in crescita.

    Non ha senso difendere l'occupazione nell'Ilva, nell'Alitalia, nella Telecom e in tante altre imprese che non potranno che declinare. Le risorse finanziarie a disposizione degli stati non sono infinite. Bisogna fare delle scelte.

    Durante la fase dell'emergenza le scelte politiche da fare erano facili. Bisognava dare il più rapidamente possibile aiuti e sovvenzioni a chiunque si trovasse con un reddito ridotto o azzerato. Il compito del governo era quello di utilizzare le risorse disponibili per rispondere in maniera equa alle richieste in provenienza da tutti i settori.

    Ma nella fase di ripresa e rilancio bisognerà fare scelte e non si potrà/dovrà accontentare tutti. Nella fase di ripresa bisognerà sostenere alcuni settori (fare una certa politica industriale) e bisognerà fare le riforme che sappiamo da decenni di dover fare per permettere alla crescita di ripartire.

    Tanto per cominciare, dovremmo darci un sistema decente di indennizzo della disoccupazione che copra tutti i lavoratori e che metta fine alla finzione della sopravvivenza di posti di lavoro economicamente inesistenti che è alla base della "cassa integrazione". Siamo tra i pochi in Europa che ancora non ce l'hanno. Questo tra l'altro priva di senso le statistiche sulla disoccupazione, soprattutto quella giovanile. In Italia bisogno esaminare l'andamento dell'occupazione e del tasso di occupazione.

    Dovremmo anche darci un sistema generalizzato di aiuto per chiunque non abbia redditi. Oggi abbiamo un sistema di aiuti nazionali, regionali e comunali che la crisi del Covid ha mostrato essere pieno di buchi.

    Ma la priorità delle priorità dovrà essere far ripartire la crescita economica. Le riforme che servono per far ripartire la crescita sono le stesse che servono per fare vivere meglio gli italiani: semplificazione e razionalizzazione del sistema legislativo, riforma della giustizia, semplificazione burocratica, migliore organizzazione della pubblica amministrazione, infrastrutture adeguate, una scuola migliore, più spesa nella ricerca e tante altre cose del genere.

    Siamo arrivati alla crisi del Covid con il più basso tasso di crescita in Europa da trenta anni. Il nostro PIL pro-capite ha perso venti punti percentuali rispetto a quello del resto dell'UE. Siamo passati da un più 15 per cento rispetto alla media degli altri 26 paesi agli inizi degli anni novanta a un meno 5 per cento nel 2019. Nel 2019, avevamo il quart'ultimo tasso di occupazione nell'UE e un reddito pro-capite in termini reali a livello di quello del 2005, ancora inferiore al livello pre-crisi del 2007. Solo noi e la Grecia non avevamo ancora ritrovato il livello di reddito pre-crisi.

    E senza crescita economica non potremo mai cominciare riportare sotto controllo il nostro debito pubblico. La Grecia ci ha sorpassato un'altra volta. Il Sole 24Ore ha oggi un articolo che mostra che per le scadenze medio-lunghe (dai cinque anni in su), i tassi di interesse sui titoli di stato italiani sono più alti di quelli greci.

  • Ricordo che si tratta solo di un'idea per cercare di levarci la spada di Damocle degli interessi passivi.

    Intendevo un prestito forzoso trentennale* parziale sui cc dopo aver spiegato diffusamente al popolo italiano come raggiungere gli obiettivi previsti che prevedono, oltre alla crescita del sistema paese, un ritorno economico crescente rapportato al numero di anni  e liquidabile alla scadenza di ogni quinquennio**. Il risparmio sugli interessi passivi è ormai noto a tutti e facilmente comprensibile è l'utilità per il paese e per il risparmiatore che, comunque, non  vedrebbe limitato neppure psicologicamente il suo potenziale deposito, Diversamente, la fine economica sarà come con la Grecia. 

    *per esempio rinnovabile ogni 5 anni (il tempo minimo per vedere gli effetti del minore spread e maggiore rating ed incoraggiare i risparmiatori). Il premio rimarrebbe in mani italiane.

    **diversamente dalla proposta di tassa sugli immobili, non vi sarà retrocessione ma solo l'annullamento del prestito grazie al risparmio stimato complessivo attorno ad una media di ameno 15-20  mld/a.

  • Signor Puricelli,

    ma ogni intervento che sfrutti la consistenza dei fondi depositati sui conti correnti non può funzionare se non impone qualche vincolo su questi depositi, al limite il loro uso come garanzia di qualsiasi strumento finanziario fosse stato creato.

    Perché mai un correntista dovrebbe accettare una cosa del genere ?    O questa viene imposta per legge (ma non vedo un governo che si azzardi a fare una cosa del genrere dopo il governo Amato nel 1992) e non sarà mai fatta.   

    Mi sembra inutile fare sforzi di ingegneria finanziaria.   Se lo strumento creato ha un'utilità per la gestione del debito pubblico deve necessariamente avere delle conseguenze negative (reali o potenziali) per i correntisti.   Non si può creare qualcosa dal nulla.

  • Buongiorno dott Colasanti,

    premesso che si preferisce rischiare di pagare domani anziché pagare con certezza oggi:

    le domando se,tecnicamente, sarebbe fattibile utilizzare una certa percentuale (40%, 50% ?) dei depositi sui cc degli italiani come "evidenza fondi" lasciando psicologicamene intatto il deposito e generare titoli ad hoc sul sottostante il cui ammontare dovrebbe mantenersi al livello iniziale confidando su premi intermedi studiati per conservare il consenso dei correntisti ai quali verrebbe, in un futuro vicino riconosciuto tale premio. Chiarisco dicendo che, trascorsi i primi 3-5 anni, al correntista verrebbe concesso di ridurre l'entità della parte bloccata ma in tal caso perderebbe il premio. Lo scopo sarebbe sempre quello di poter disporre di un booster da almeno 400 mlds che sarebbero restituiti ai detentori in accordo con un programma economico ben definito per step triennali o quinquennali fino a 30 anni..

  • L'Istat ha pubblicato oggi, 30 aprile, la sua stima preliminare per il PIL del primo trimestre 2020.   La cifra è negativa : meno 4.7 per cento rispetto al quarto trimestre del 2019 e meno 4.8 per cento rispetto al primo trimestre del 2019.   Non ci si può però rallegrare di una cifra apparentemente meno preoccupante delle previsioni del FMI e del DEF per l'intero anno (meno 9.2 per cento e meno 8.0).   Le stime preliminari sono di solito corrette leggermente in seguito, ma ci si deve attendere che questa stima sia corretta in maniera più forte di quelle del passato recente.   Il cambiamento di comportamenti è talmente grande da rendere incerte non solo le previsioni, ma anche le stime. 

    Cosa ci dice la cifra dell'Istat che – per il momento – è la sola base di cui si disponga per delle previsioni sull'andamento del PIL nel 2020 ?   Ci dice che probabilmente il livello del PIL in gennaio e febbraio è rimasto più o meno su livelli come quelli degli ultimi mesi del 2019 mentre a marzo ci deve essere stato un forte crollo rispetto ai due mesi precedenti (probabilmente di più o meno il 15 per cento). 

    Cosa ci possiamo aspettare per il secondo trimestre ?  Difficile dirlo.   Formulo una ipotesi : che il mese di aprile sia stato ancora più basso del mese di marzo (di un altro 5 per cento mese su mese) e che maggio sia invece un po' più alto di marzo grazie agli effetti delle prime riaperture.   A giugno ci potrebbe un altro recupero (un aumento del 5 per cento mese su mese) dovuto alla necessità di ricostituire gli stock.   Questo significherebbe che il secondo trimestre del 2020 dovrebbe registrare una diminuzione rispetto al primo trimestre per un altro 10 per cento ed una rispetto al secondo trimestre del 2019 tra il 14 ed il 15 per cento.   Si tratterebbe di cifre spettacolari, ma – purtroppo - possibili. 

    Cosa potrebbe succedere nel terzo e quarto trimestre del 2020 ?   Il FMI ha immaginato una ripresa abbastanza forte tra il quattro e il cinque per cento.   Purtroppo la nostra economia ha mostrato di poter uscire dalle crisi più lentamente delle altre economie europee.   Penso sia corretto prendere come base una ripresa ad un ritmo annuo di solo il quattro per cento da luglio in poi. 

    Questo ci porterebbe ad una diminuzione del PIL reale per l'insieme dal 2020 identica a quella prevista dal FMI.   Per ottenere delle cifre più vicine a quella alla base del DEF (meno otto per cento nel 2020)  sarebbe necessario un tasso di ripresa più forte a maggio e giugno (gli ultimi mesi pesano poco sulla media dell'anno).    Quello che succederà in questi due mesi avrà un effetto matematico molto forte sulle cifre dell'anno.

  • Posto il link ad un contributo che considero molto importante:

    https://sep.luiss.it/sites/sep.luiss.it/files/LE%20RISORSE%20PER%20...

    Il titolo del documento è chiaro "Le risorse per ripartire ci sono: Subito progetti per il paese, anziché litigi ideologici" ed è stato scritto da un gruppo di economisti ben conosciuti: Carlo Bastasin, Lorenzo Bini Smaghi, Marcello Messori, Stefano Micossi, Pier Carlo Padoan, Franco Passacantando, Gianni Toniolo.

    Il documento enumera le risorse che le istituzioni europee hanno deciso di mettere a disposizione dell'Italia tra trasferimenti (dei quali si è parlato troppo poco) e possibilità di prestiti a tassi di interesse molto vantaggiosi (MES, SURE e BEI).   Questo li porta a concludere che già queste risorse basterebbero a "coprire interamente il maggior disavanzo pubblico già deciso o programmato dal governo italiano".  

    Ma ricordano anche che la BCE si è impegnata in una serie di interventi che potrebbero portare ad ingenti acquisti di titoli di stato italiano che quantificano in circa 180 miliardi di euro.   Quindi il nostro paese potrebbe far fronte a tutti i suoi bisogni già decisi o previsibili con le risorse (trasferimenti e prestiti) messe a disposizione dalle altre istituzioni europee e in aggiunta potrebbe disporre del paracadute offerto dalla BCE che prevede interventi che vanno ben al di là del probabile indebitamento aggiuntivo.

    Gli autori auspicano quindi che il dibattito si sposti verso il come spendere bene le ingenti risorse disponibili.

    Le loro conclusioni si aprono con questa frase

    "L’Italia può disporre di risorse adeguate ad affrontare l’emergenza, impostare il riavvio dell’attività economica e avviare gli investimenti ‘trasformativi’ necessari nel nuovo mondo post-crisi, purché abbandoni polemiche pretestuose che ci indeboliscono in Europa e impediscono di utilizzare le risorse disponibili in Italia".

    https://sep.luiss.it/sites/sep.luiss.it/files/LE%20RISORSE%20PER%20RIPARTIRE%20CI%20SONO.pdf
  • Anche la Confindustria fa proposte per scoraggiare l'uso del contante.

    https://www.corriere.it/economia/tasse/cards/bancomat-tassa-2percen...

    Una tassa del 2% sui prelievi bancomat (e sconti su carte) per la lotta all’evasione
    La proposta del Centro studi di Confindustria per scoraggiare l’evasione fiscale: sconti per chi paga con meccanismi tracciati (bonifici o carte di c…
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Discussioni precedenti

Che politica economica ?

Che politica economica ? 2017

Che politica economica ? 2013

 

Bufale e baggianate

Statistiche

C'è una grossa confusione sulle stime delle dimensioni dell'economia sommersa e della sua inclusione neile stime del PIL.   Questa nota spiega che l'economia sommersa è inclusa nelle stime del PIL in maniera adeguata in tutti i paesi industrializzati. E questo articolo ribadisce il concetto rispondendo a delle domande sul tema.

Una delle cose di cui tanti italiani sono convinti è che l'introduzione delle banconote e monete in euro abbia provocato un aumento dei prezzi.   Non è vero.   Questa nota lo spiega

Politica economica

Dal 2014 ad oggi in Italia non c'è stata nessuna austerità.   Non ha alcun senso sostenere che solo ora si starebbe mettendo fine a questa triste necessità.   Questo testo, che contiene due grafici, lo spiega.

 Questo altro testo demolisce la bufala incredibile sul tasso di conversione "sbagliato" o "svantaggioso" per la lira e "vantaggioso" per la Germania.   Nessuno ha mai scelto i tassi di conversione.   Come era già stato stabilito nel Trattato di Maastricht del 1992 si sono presi i tassi di mercato. 

Sistema finanziario

Questo pezzo spiega come la Banca d'Italia e le altre banche centrali dei paesi dell'eurozona siano tutte enti pubblici.   La BCE, di proprietà delle banche centrali dell'eurozona, è anch'essa un ente di diritto pubblico.   Che le banche centrali siano di proprietà privata è una bufala.

Girano cifre irrealistiche sul costo della ricapitalizzazione delle banche italiane.   Nel corso dell'ultima legislatura il costo delle ricapitalizzazioni o ristrutturazioni è stato inferiore ai 10 miliardi.   A questi si possono aggiungere i 3.9 miliardi spesi dal governo Monti per il MPS. Questa nota fornisce il dettaglio di questi interventi.

Questo fact-checking dell'AGI mostra come l'inchiesta della procura di Trani contro le agenzie di rating sia finita nel nulla (come era giusto e logico).

Posizioni mie

Alcuni affermano che un alto debito pubblico non costituirebbe un problema e che l'alto debito pubblico italiano sarebbe dovuto alla decisione di permettere alla Banca d'Italia di gestire in maniera indipendente la politica monetaria senza essere obbligata a comprare titoli di stato italiani (nel periodo precedente all'unione monetaria).   Queste teorie sono considerate strampalate da quasi tutti.   Ho cercato comunque di spiegare perché reagendo il 27 novembre as un video di Marco Bersani  e il 3 novembre ad uno di Francesco Amodeo.   Già nel passato avevo avuto l'occasione di criticare un errore madornale commesso da Paolo Barnard in un un suo intervento alla televisione.  E questo è un articolo del 4 marzo 2019 di Kenneth Rogoff, Modern Monetary Nonsense, che critica la Modern Monetary Theory su cui si appoggiano molte delle persone citate.

L'idea che l'avere una propria moneta permetta una maggiore libertà nella gestione del debito pubblioco è, per un'economia delle dimensioni di quella italiana, del tutto sbagliata.   Lo spiego in questo testo.

Un saldo primario positivo non è un segno di virtù economica.   E' solo una triste necessità.

Spesa pubblica in disavanzo ?   Questo breve testo spiega quale è il ragionamento economico alla base del sostegno della congiuntura attraverso un aumento della spesa pubblica in disavanzo.