Altri problemi italiani

Questa discussione è sui tanti problemi del nostro paese che non rientrano nelle discussioni già aperte: "Politica economica", "Mezzogiorno", "Lavoro e previdenza sociale", "Giustizia e Megistratura".

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Risposte

  • Molto cortesemente, sono a chiederle quali sono i limiti operativi consentiti da una "evidenza fondi" al fine di non intaccare materialmente e con effetti immediati la disponibilità di una predeterminata percentuale/quantità che deve rimanere sul conto ai fini della garanzia per tutta la durata di una operazione. Questa ipotesi produrrebbe, nel possessore dei fondi, meno preoccupazione di un prelevamento/cessione in quanto l'eventuale accordo, limitato nel tempo (es. 5 anni), non influirebbe sulla sua capacità di spesa soprattutto in vista di una prevista felice revoca dell'impegno. 

    Es. sul mio cc ho 20000 eu, lo Stato mi chiede la disponibilità a bloccare sul cc il 50% per 5 anni ripetibile ogni lustro. Al termine di ogni 5 anni vengo remunerato col 5% netto; è una ipotesi collegata ad un vero e innovativo progetto di ripresa socio-economica. Ma ... sarebbe tecnicamente fattibile?

     

  • Signor Puricelli,

    due economisti, Franco Modigliani e Merton MIller, alcuni decenni fa elaborarono un teorema che valse loro il premio Nobel per l'economia.  Essenzialmente sostenevano che la valutazione di mercato di un'impresa non dipendeva dalla forma di indebitamento scelta.

    Applicando questo principio ad uno stato se ne può trarre la conseguenza che se il suo debito cambiasse perché una piccola parte del debito fosse trasferita verso forme di indebitamento meno costose, la valutazione da parte del mercato del valore dell'insieme del debito pubblico di quello stato non cambierebbe.

    Il teorema di Modigliani-Miller è basato su alcune condizioni poco realiste, come quella di mercati finanziari "perfetti" (ogni attore dispone di tutta l'informazione di cui dispongono gli altri).   Nonostante questo forte limite, penso che il teorema di Modigliani-MIller ci insegni qualcosa.   Ma ci sono delle considerazioni pratiche da tener presente che mi stupisco alcuni non vogliano vedere.

    Immaginiamo anche che il teorema di Modigliani-Miller sia assolutamente corretto.   Questo significherebbe che un aumento del debito pubblico italiano di 36 miliardi dovrebbe avere lo stesso effetto sulla rischiosità del debito pubblico italiano (e quindi sul volume totale degli interessi pagati) sia che l'indebitamento sia con il MES con un tasso di interesse a 10 anni dello 0.1 per cento che con l'emissione di normali titoli di stato a dieci anni all'1.6 per cento.

    Ma questo risultato sarebbe raggiunto dopo 15/16 anni, quando tutto il debito pubblico italiano fosse stato rinnovato.   Il tasso di interesse sui titoli già sul mercato non cambia a seguito della scelta di prendere i 36 miliardi dal mercato o dal MES.   Credo che i grossi problemi italiani siano nei prossimi 3/5 anni e in questo periodo di tempo ci sarebbe un grossissimo vantaggio finanziario a prendere i soldi dal MES.

    Ma c'è un altro vantaggio, che riduce l'applicabilità del teorema Modigliani-Miller.   Per i mercati un debito nei confronti di un creditore ufficiale (MES, FMI, stati europei, ecc.) appare meno preoccupante dello stesso debito sotto forma di titoli sul mercato.  I titoli devono essere rimborsati il giorno della loro scadenza legale senza possibilità di rinvii (se ci fosse anche un minimo rinvio, il paese sarebbe immediatamente considerato in default con onseguenze catastrofiche).   Un creditore ufficiale non provocherà mai un default (salvo casi catastrofici).   Ben prima della scadenza negozierebbe un nuovo accordo.   

    La prova di questo stato di cose ce la da la Grecia.  Il paese ha 260 miliardi di euro di debiti nei confronti dell'eurozona (stati membri, EFSF e MES), una cifra pari al 140 per cento del PIL del 2019 (su questo debito paga un tasso di interesse medio di poco meno dell'uno per cento).   I mercati non considerano questo enorme debito preoccupante perché è con un creditore ufficiale.   Grazie a questo fatto, da alcuni anni la Grecia ha ripreso a finanziarsi sul mercato e attualmente paga un tasso di interesse del 2.15 per cento sui prestiti a 10 anni.

    Non credo che un prestito "sindacato" sia possibile per 36 miliardi, ne che possa spuntare tassi di interessi molto più bassi.   Il nostro ministero del Tesoro ha - purtroppo - accumulato una grande esperienza nella gestione del debito pubblico.   Se ci fossero delle possibilità di raccogliere soldi in maniere più economiche che con l'emissione di titoli di stato vi avrebbe sicuramente già fatto ricorso.

    I dubbi sul ricorso al MES per i famosi 36 miliardi nascono solo dalle posizioni politiche prese da Lega, Fratelli d'Italia e 5S.

  • buongiorno, dott Colasanti,

    quanto c'è di vero su quel che scrive Liturri su Start Magazin (l'altro ieri) a proposito del presunto (inesistente) risparmio in interessi per il MES?

    Liturri:

    "...Il BTP ed il prestito del Mes hanno diverso livello di “seniority”, cioè di privilegio del creditore nell’incasso del credito in caso di default del debitore. Il prestito del Mes è subordinato solo a quello del FMI. Qualcuno ha mai provato a chiedere il tasso che il mercato offrirebbe per una piccola (36 miliardi, sono il valore delle aste di un mese) emissione sindacata (quindi trattata con un pool ristretto di investitori istituzionali) di titoli italiani a 10 anni con seniority subordinata solo al FMI? Addetti ai lavori rispondono che potremmo spuntare anche lo 0,10%, altro che l’1,8% del BTP!..."

    Detto ciò, se le condizionalità non si allargassero oltre le spese che sosterremmo  concordemente con la UE, il Mes resterebbe sempre vantaggioso o c'è dell'altro?

  • Anche in questo campo, le cose non migliorano.

    https://www.lavoce.info/archives/67098/la-maleducazione-finanziaria...

    La (mal)educazione finanziaria dei giovani italiani
    I test Pisa 2018 mettono in luce ancora una volta le scarse competenze dei nostri ragazzi rispetto ai loro coetanei europei, con un divario di genere…
  • Se la proposta franco-tedesca sarà accettata, l'Italia dovrà trovare la maniera di spendere rapidamente i soldi messi a sua disposizione.   La lentezza con la quale gli aiuti di emergenza attuali stanno arrivando a destinazione è preoccupante e non fa sperare bene. 

    In questo articolo ho esaminato alcune delle cause del nostro eccesso di burocrazia.   Ho esaminato in particolare quelle che derivano dalla maniera come la maggioranza dell'opinione pubblica italiana vede il funzionamento della nostra società e della nostra pubblica amministrazione. 

    https://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=635&a=28534&t...

    Siamo noi che vogliamo la burocrazia - Uomini & Business
    Uomini & Business: notizie in primo piano
  • Povero paese nostro !   Quanto basso è il livello etico della maggioranza dei nostri concittadini.

    https://www.corriere.it/cronache/20_gennaio_16/inchiesta-difesa-son...

    Difesa: oltre 3.000 le case occupate abusivamente da ex militari, figli e mogli
    L’inchiesta della procura diu Roma sulle assegnazioni degli alloggi di servizio . La Corte dei Conti stabilirà anche il danno per l’Erario
  • Gli italiani lavorano un numero di anni più basso della maggioranza degli altri paesi europei.   Problema per i nostri redditi e problema per l'equilibrio delle pensioni.   Questa è una conseguenza della mancanza di crescita economica nel nostro paese.

    https://24plus.ilsole24ore.com/art/gli-italiani-lavorano-meno-tutti...

    Gli italiani lavorano meno di tutti gli altri in Europa. Ecco perché
    Boom del part-time e giovani Neet: ecco perché le carriere degli italiani sono le più brevi in Europa. A dirlo è l’ufficio di statistica Eurostat che…
  • Comunque qualche effetto trainante sul mercato del lavoro il reddito di cittadinanza lo sta ottenendo. Prendo atto che ora il Corriere della Sera dà a "Cesare" quel che è di Cesare. Capisco che tutti noi vorremmo un M5 stelle ridimensionato ai piccoli numeri, ma, per ora è una vana speranza. Il PD deve risolvere subito i suoi problemi interni. Non vedo piattaforme aperte al dialogo con i cittadini ed eventuali votanti.Si ha ancora una sensazione di non detto e scritto e questo avvantaggia le forze contrarie ad una sinistra moderna ed aperta sul XXI° secolo.

  • Marcello,

    non capisco il tuo intervento.   Ferrera (e sono d'accordo con lui) critica il fatto che il reddito di cittadinanza sia presentato come una misura che avvia al lavoro, quando questo è praticamente impossibile.   Nel 1998 era stato introdotto un reddito di inserimento (soppresso poi da Berlusconi) che aveva funzionato bene come aiuto alla povertà, ma che era stato un fallimento totale nella parte dell'avviamento al lavoro.

    Nelle discussioni passate ho sostenuto tante volte che il PD avrebbe dovuto introdurre il "reddito di inclusione" già nel 2013/2014 e dotarlo progressivamente di risorse maggiori.

    Per chiunque conosce la realtà degli altri paesi europei, l'assenza fino al 2017 (salvo i pochi anni del reddito di inserimento) di una misura nazionale di contrasto della povertà è stata uno scandalo.

  • Si', caro Fabio. Quello che è assolutamente opinabile è che questa misura è stata presa "grazie" a Di Maio, quando aveva contro tutto il PD un giorno si' e l'altro pure. E' una questione di coerenza. Il reddito d'inclusione non copriva le fasce sociali che ora copre il Reddito di cittadinanza. E' bene riconoscerlo, perchè altrimenti i votanti PD diminuiranno invece del contrario. Spiace dirlo, ma vedo nel PD attuale qualche "aporia" sia nel linguaggio che nella coerenza e non è un buon segnale...

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