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Risposte
D'accordo. E' vero c'è un complesso e andrebbe fatta una disamina psicologica. Tutto bene, tutto positivo per quanto riguarda i prestiti mutualizzabili e a fondo perduto. I pagamenti cominceranno ad essere fatti a primavera 2021, un anno. E in quest'anno che faranno tutti i colpiti da crisi pandemica? Chiederanno prestiti ed a chi? Prego, rispondete a questa domanda. Grazie.
Vivo all'estero da molti anni in una situazione che mi porta a seguire l'attualità attraverso i media di vari paesi. Questo mi permette di fare raffronti tra la maniera come i media e le opinioni pubbliche di vari paesi reagiscono a situazioni simili. Una caratteristica dell'opinione pubblica italiana che mi colpisce da alcuni anni è la diffusione tra i nostri concittadini del "Complesso di Calimero".
Tantissimi fatti, prese di posizioni e dichiarazioni sono interpretati come delle offese nazionali in una maniera quasi sconosciuta in altri paesi. Le reazioni di molti sembrano essere basate sull'idea che nel mondo ci debbano essere tantissime persone che non dormono la notte per cercare nuove maniere di "fregare" l'Italia. La realtà è molto più semplice: nel mondo la stragrande maggioranza delle persone non pensa proprio all'Italia quando fa o dice qualcosa.
Questo diffuso complesso di Calimero mi sembra essere la reazione ad un complesso di inferiorità che è andato crescendo negli ultimi decenni in parallelo al nostro declino economico (da trenta anni siamo il paese con il più basso tasso di crescita in Europa; tra il 1991 ed il 2019 siamo cresciuti perfino meno della Grecia nonostante i suoi otto anni di recessione). Questo complesso di inferiorità si esprime nelle reazioni sguaiate ad ogni presunta discriminazione contro il nostro paese e nella ricerca spasmodica e irrazionale di "punti forti" del nostro paese che possano compensare il declino economico e sociale: l'eccellenza del nostro cibo, il nostro patrimonio culturale (che molti italiani conoscono molto male) e, perfino, il fatto che il nostro sistema sanitario sarebbe stato "un'eccellenza mondiale".
L'ultimo esempio di questo complesso di Calimero è rappresentato dalla maniera come i telegiornali hanno riportato la notizia che i turisti italiani non saranno nel primo gruppo di turisti ammessi a visitare la Grecia dal 15 giugno prossimo e dalle dichiarazioni di Luigi Di Maio, vera espressione della parte meno istruita della nostra opinione pubblica.
Tra i paesi per i quali le frontiere greche ancora non sono aperte c'è l'Italia, ma ci sono anche la Francia, il Belgio, il Regno Unito, l'Irlanda, la Spagna, gli Stati Uniti, la Svezia, la Polonia e il Canada. Le reazioni di questi paesi non sono state certo al livello di quelle italiane. Sia i telegiornali francesi che belgi hanno riportato la notizia, senza grande enfasi e, al massimo, esprimendo la speranza che i turisti francesi e belgi possano andare in Grecia almeno dal mese di luglio.
Il 18 maggio, meno di due settimane fa, il nostro ministro degli esteri ha incontrato – in videoconferenza – i suoi omologhi di molti altri paesi europei e ha discusso con loro della possibilità di una riapertura coordinata, visto anche che la Commissione europea aveva proposto degli orientamenti in questa materia. I ministri hanno invece preferito scegliere la strada di decisioni per gruppi di paesi basate su di un'analisi della situazione dell'epidemia paese per paese.
Non ricordo una dichiarazione sdegnata di Luigi Di Maio dopo questa riunione. Del resto lo stesso principio è stato seguito anche per le decisioni sulla riapertura delle possibilità di viaggio tra le regioni italiane. Fino all'ultimo c'è stata un'incertezza sulla possibilità che anche i lombardi potessero viaggiare liberamente.
Le dichiarazioni sdegnate di Luigi Di Maio sull'Italia trattata come un lazzaretto e sulla necessità di un intervento europeo riflettono la pochezza della persona. Forse Luigi Di Maio ha dimenticato che l'Italia ha bloccato unilateralmente i voli dalla Cina il 30 gennaio, il giorno prima della scoperta dei due primi casi di infezione in Italia (i due turisti cinesi in un albergo del centro di Roma) e quando i ministri degli esteri dei paesi UE avevano deciso esplicitamente di non farlo.
Giovanni,
tu scrivi:
"Si dice che l’isolamento serva non a solo a contenere il numero dei contagi perche non superino le capacità del sistema sanitario, ma in effetti in Cina il contagio è finito ( come pure in Corea del sud) anzi è rimasto confinato di fatto solo e a una piccola parte del paese".
In Cina e nella Corea del Sud l'epidemia è stata "soppressa", ma non eliminata. Il contagio in questi paesi non è affato finito..
In Cina questo è stato ottenuto con delle misure draconiane su tante attività (stasera il TG2 ha mostrato le tante forme di disinfezione che sarebbero praticate su ogni bambino che va a scuola). Ma in entrambi i paesi l'epidemia è stata ridotta ancora di più attraverso un programma aggressivo di identificazione e isolamento di ogni persona infettata. Questo è basato sulle applicazioni informatiche, i braccialetti elettronici, l'effettuazione di moltissimi test su ogni persona che sia stata in contatto con una persona infettata e sulla quarantena obbligatoria di tutte le persone infettate, ma che non richiedono l'ospedalizzazione. La Corea del Sud, da tantissimo tempo non ha più nessuna misura di confinamento.
Il problema è che i nostri paesi non hanno la capacità tecnica e le risorse messe in campo da Cina e Corea del Sud e non hanno nemmeno la possibilità giuridica di fare quello che viene fatto in questi due paesi.
In ogni caso, sulle cifre che vengono dalla Cina si possono emettere dei dubbi.
I primi dieci minuti del TG1 delle 13.30 di oggi sabato 9 maggio sono stati sufficienti a deprimermi ancora di più. L'ignoranza della nostra classe politica è abissale e la distanza culturale tra l'opinione pubblica italiana e quella degli altri paesi europei aumenta continuamente. Usciremo dall'Unione europea non per motivi economici, ma per ignoranza di quello che succede nel mondo e di quello che pensano gli altri cittadini europei.
La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha avuto il coraggio di definire la sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio scorso (e che ha ripetuto posizioni prese dalla stessa corte nel 1974, nel 1986 e nel 2009) un "pretesto". Mi chiedo che importanza attribuisca alle sentenze della nostra corte costituzionale. Ha avuto il coraggio di affermare: "Mentre Berlino discute, l'Europa brucia". Demagogia pura. E parliamo della seconda carica dello stato.
Il nostro primo ministro Giuseppe Conte sta seguendo da varie settimane sui temi europei una linea di "accattonaggio istituzionale". Ora chiede aiuti economici per la povera Italia che non è l'unico paese colpito dal covid-19 e che non è nemmeno il paese europeo più colpito. Ad oggi almeno tre altri paesi europei sono colpiti più duramente del nostro.
La linea iniziale che aveva tenuto fino ad un mese fa aveva una certa dignità, era quella dell'aiuto nell'ottenere dei prestiti a condizioni migliori di quelle che avremmo potuto ottenere da soli ("La banca non mi concede un prestito; ma se tu mi dai la tua firma posso ottenerlo e, sta sicuro, restituirò tutto il prestito e la cosa non ti costerà nulla"). Da tre/quattro settimane è passato alle richieste di aiuto economico puro e semplice ("Fammi un regalo, e non trascurabile, in maniera che io possa chiedere un prestito alla banca più basso").
Che titoli abbiamo per chiedere aiuti ? Che credibilità abbiamo nello spendere soldi ? Come possiamo chiedere aiuti, quando non vogliamo utilizzare il MES a costi quasi nulli e quando spendiamo altri tre miliardi per l'Alitalia ?
A chi sono poi rivolte le richieste di aiuto ? Ai 16 paesi europei che hanno un reddito pro-capite più basso del nostro o agli otto paesi dell'Unione europea che sono più ricchi di noi, ma che già versano un contributo netto al bilancio comunitario più alto del nostro ?
Ma a tutto questo, oggi si è aggiunta l'ignoranza della storia. Nel Manifesto di Ventotene non c'è nulla sugli aiuti economici tra paesi, la preoccupazione degli autori era ben altro. Nei Trattati di Roma, che non erano comunque basati sul Manifesto di Ventotene, non c'è nulla sulla solidarietà economica tra paesi. I fondi strutturali, la prima forma di aiuto economico per le parti più povere dell'Unione europea, sono stati introdotti verso la metà degli anni settanta.
Su cosa si basa Giuseppe Conte per giustificare le sue richieste di aiuti economici per l'Italia con lo spirito dei padri fondatori ?
Il nostro ministro degli esteri, Luigi Di Maio, nonostante le più di 60 pagine di testi ufficiali oggi disponibili, continua a ripetere come un disco rotto che il MES non sarebbe uno strumento "adeguato". Non sa più che dire d'altro.
Dall'opposizione, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, vengono messaggi sguaiati ("Il MES sarebbe una trappola per topi") che rivelano il livello culturale delle persone alle quali si rivolgono.
Per fortuna abbiamo il presidente Mattarella. Ma ho sempre più paura che "Non andrà tutto bene".
Fabio
si d'accordo Pero la mia perplessità riguarda la differenziazione fra i i circondari in Germania dal momento in cui è ovviamente possibile passare da uno all’altro E un problema simile in Italia per il conflitto fra regioni e stato, fre le ragioni, fra regioni e comuni
Si dice che l’isolamento serva non a solo a contenere il numero dei contagi perche non superino le capacità del sistema sanitario ma in effetti in Cina il contagio è finito ( come pure in Corea del sud) anzi è rimasto confinato di fatto solo e a una piccola parte del paese
A Bergamo invece (ma solo a Bergamo) è accaduto che una ondata improvvisa ha travolto le strutture ma sarebbe stato piu o meno lo stesso anche se avesse avuto gli stessi posti di TI della Germania ( numeri alla mano)
In realtà a tutto quello che si è detto sul covid pare insicuro: tutto quello che è stato detto dalle mascherine alla pericolosità, alla plastiche si è rivelato errato
Giovanni,
la Germania tra qualche giorno non impedirà più alle persone di viaggiare tra i Länder e riaprirà le frontiere. Tutti i paesi del centro-nord Europa riapriranno le frontiere e permetteranno alla gente di muoversi liberamente nel proprio paese e tra i paesi dell'Unione europea entro la prima metà di giugno.
Quello che la Germania fa - e che tutti i paesi ufficialmente fanno - non è di impedire ogni contagio. Ma semplicemente di contenere il numero dei contagi entro proporzioni che non superino le capacità del sistema sanitario nazionale. Questo è l'obiettivo ufficiale dei sistemi di confinamento (lockdown).
Il confinamento non può eliminare l'epidemia e il confinamento non è tollerabile alla lunga, costa troppo. Genera miseria e disperazione. La severità della nostra recessione dipende dalla lunghezza del periodo di confinamento (lockdown). Solo la Grecia sta peggio di noi perché è un paese che oltre al turismo estero ha ben poco. Noi siamo un paese con un'economia più complessa, siamo un paese industrializzato, ma abbiamo avuto il più lun,go periodo di lockdown (confinamento) tra tutti i paesi europei.
Dobbiamo capire che per tanti mesi (fino a quando quasi i tre quarti della popolazione sarà stata vaccinata, dovremo convivere con il virus e avere alcune migliaia di nuovi contagi ogni giorno. E non c'è nemmeno la certezza di trovare un vaccino. Un vaccino per lo HIV non è mai stato trovato.
Se seguissimo le indicazioni tedesche (ridotte della metà per tener conto delle minori capacità del nostro sistema sanitario) dovremmo tenere il nuovo numero di contagi in ogni regione/provincia ad una cifra compatibile con una media nazionale di non più di 2150 nuovi contagi ogni giorno.
Non dimentichiamo che l'Italia non è il paese più colpito dal Covid-19. Spagna e Belgio hanno cifre peggiori delle nostre sia per i contagi che per i decessi e il Regno Unito ha un numero di decessi più alto del nostro. E tra un paio di settimane la situazione potrebbe essere ancora diversa.
In Germania, se in una piccola zona si superasse la soglia di guardi per sette giorni, si applicherebbero le norme che erano in vigore fino al 20 aprile scorso cosa che può implicare qualche restrizione per l'ingresso o l'uscita dalla zona in questione, ma non avrà conseguenze sulla libertà di movimento per il resto del paese.
Il punto piu interessante mi pare che in Germania si è adottato il criterio delle piccole zone che mi pare molto giusto.
Mi pare, infatti, che il raffronto su base nazionale sia poco significativo e spesso fuorviante Ad esempio le regioni meridionali di italia hanno in proporzioni meno vittime della Germania e qualche regione meno ancora della Corea del sud. In altre invece purtroppo il numero di vittime è enorme. Nell’ambito delle stesse regioni vi sono pure grandi differenze A Bergamo in tanti sono morti a casa senza nessuna cura e si sono visti lunghe file di camion militari portare via le bare ma a Codogno, dove pure tutto è iniziato, nulla di tutto questo si è visto Anche in Campania abbiamo avuto alcune piccole zone ( ariano, vallo diano, ) con pericolosi picchi ma altre zone praticamente indenni
La diffusione del contagio non è infatti generale ma si incentra su piccole aeree a mio parere solo per un caso fortuito
Non si capisce perche in Basicata e Calabria zone quasi indenni devono avere lo stesso lockdown della disastrata Bergamo In Italia si è pensato che una certa uniformità fosse necessaria che è pure una esigenza ragionevole. Mi domando come si fa in Germania a impedire che persone provenienti da una certa zona con maggiore infezioni passi a zone meno infette contagiandole
La Germania ha cominciato a riaprire la sua economia. Ma fa dipendere la riapertura dal non superare una certa soglia di nuovi contagi. Il valore di questa soglia è stato fissato in 50 nuovi contagi per 100mila abitanti su di un periodo di sette giorni. Il calcolo va fatto per "Kreis" o per città. I "Kreise" in Germania sono delle circoscrizioni amministrative un po' più piccole delle nostre provincie (ce ne sono poco meno di 300 in un paese di 83 milioni di abitanti).
Se in un Kreis o una città questa soglia dovesse essere superata, in quel Kreis o città si dovrebbero riapplicare le misure di restrizione in vigore il 20 aprile scorso. I focolai molto localizzati (come, per esempio, in una casa di riposo) sono esclusi dal calcolo.
Cosa significa la soglia di 50 nuovi casi di contagio per 100mila abitanti alla settimana ? A livello dell'intera Italia questa soglia equivale al superamento – per un periodo di sette giorni – di un numero di nuovi contagi pari a circa 4300 al giorno.
Il nostro paese ha superato questa soglia il 18 marzo e ne è poi sceso stabilmente al di sotto dal 4 aprile scorso. Nell'ultimo periodo di sette giorni calcolabile (30 aprile – 6 maggio), il nostro paese era a 10 866 nuovi contagi, un terzo circa della soglia che la Germania ha fissato per la reintroduzione delle restrizioni.
Il limite tedesco è stato reintrodotto a livello locale (Kreis o città) e il raffronto con il livello medio nazionale serve solo a dare un'idea del grado di ambizione di questa norma.
Il "confinamento" non è stato introdotto per eliminare o "sopprimere" l'epidemia. È stato introdotto per tenere il numero delle domande di ospedalizzazione entro le capacità dei sistemi sanitari nazionali.
La Germania ha sicuramente una disponibilità di posti letto in rapporto alla popolazione superiore alla nostra (più o meno il doppio). Si potrebbe quindi dedurne che la soglia precauzionale fissata dalla Germania nel caso dell'Italia dovrebbe essere ridotta della metà. Ma anche operando questo taglio, il nostro paese è sceso al di sotto della soglia ridotta dal 28 aprile scorso.
Se volessimo fissare anche noi delle soglie per la reintroduzione di misure di restrizione ispirandoci da quanto deciso in Germania, dovremmo quindi preoccuparci se il numero di contagi giornalieri nel nostro paese superasse, per un periodo di sette giorni, un valore medio di 2150 nuovi contagi. Ricordo di nuovo, che il calcolo in Germania deve essere fatto su base locale e che il valore che cito per l'intero paese serve solo a dare un'idea del grado di ambizione delle soglie.
Per un periodo molto lungo – fino alla vaccinazione di circa i tre quarti della popolazione italiana – dovremo convivere con il virus. Questo significa accettare un numero di nuovi contagi giornalieri piuttosto alto.
Se volessimo seguire le indicazioni che vengono dalla Germania, adattate alle capacità del nostro sistema sanitario, dovremmo accettare fino a circa duemila nuovi casi di contagio al giorno.
Il governo e l'opinione pubblica italiani si differenziano sempre più da quelli degli altri paesi nella gestione della crisi del Covid-19. Si fissano obiettivi molto più ambiziosi di quelli di altri paesi (vedere l'articolo del Corriere della sera sull'obiettivo di R per permettere gli spostamenti tra le regioni; ne ho postato il link). Ma questa preferenza ha un costo.
Se si chiede agli scienziati quale è la maniera migliore per minimizzare l'impatto del coronavirus, questi non possono che raccomandare una chiusura quasi totale fino all'arrivo di un vaccino efficace. Ma questo è impossibile. I governi devono trovare una soluzione che contemperi al meglio le diverse esigenze.
Tutti i governi cercano di trovare una soluzione del genere. Ma quelle identificate dal governo italiano tendono ad andare più nella direzione della massima prudenza. La scelta è legittima. Ma chi la prende o chi la sostiene non può poi stupirsi se la recessione nel nostro paese sarà più grave che in altri. Se alla fine l'impatto economico sul nostro paese sarà più forte che in altri paesi, questo non sarà dovuto al Covid-19, ma alla maniera in cui noi avremo reagito.
Ricordo ancora una volta che le statistiche ufficiali, per quello che valgono, mostrano che l'Italia non è il paese più colpito dal corona virus. Ad oggi, il Lussemburgo, l'Islanda, la Spagna, il Belgio, l'Irlanda e la Svizzera hanno più casi di contagio di noi (in proporzione alla loro popolazione). Gli Stati Uniti, al ritmo attuale, ci dovrebbero superare in un paio di giorni. I due paesi, Olanda e Svezia, che hanno deciso di non prendere misure coercitive, ma di limitarsi ad invitare la popolazione a stare a casa e a fare attenzione hanno ad oggi i due terzi del numero di contagi che abbiamo noi (sempre in percentuale della popolazione).
https://www.corriere.it/cronache/20_maggio_01/coronavirus-vacanze-s...
https://www.eunews.it/2020/04/29/ue-al-lavoro-far-ripartire-viaggi-...
Si è vero : pero è un errore di comunicazione con gravi conseguenze politiche Si da l’impressione che la UE sia l’ostacolo a certe misure e non il bilancio Ricordo le deliranti parole di Di Maio che annunciava il reddito di cittadinanza come una vittoria contro UE Bisognerebbe invece dare risalto al QE
Per il paragone: il medico è un tecnico che da un parere che il soggetto puo ignorare, la UE appare una controparte con la quale negoziare ( non esprime solo un parere tecnico come potrebbe fare un direttore della BCE )
Fabio Colasanti 26 Aprile 2020, alle 13:05
Giovanni,
Le discussioni sullo zero virgola qualcosa nell'Unione europea dipendono dalla dimensione politica degli impegni che abbiamo preso con i nostri partner politici. Ci eravamo impegnati ad avere un certo disavanzo e poi ci siamo presentati con un disavanzo più alto.