Lotta al Covid

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Risposte

  • Pierantonio,

    qualcosa sul contratto tra AZ e UE la sappiamo.   Il contratto è stato pubblicato,  anche se con alcune parti oscurate.   Lo stesso vale per il contratto tra AZ e UK.

    L'Unione europea non ha un problema di approvvigionamento di vaccini, ma ha un grosso problema con la AstraZeneca (AZ).   Quello che sta succedendo con altre ditte rientra nei normali rapporti di fornitura di un prodotto assolutamente nuovo. 

    Considero la posizione di AZ sbagliata sul punto "le difficoltà di produzione nella UE si ripercuotono integralmente sulle forniture all'UE".   Anche se questo punto lo ha indirettamente inserito nel contratto proprio la UE che ha chiesto che i vaccini per l'UE fossero prodotti nell'UE (più UK).   Con questo la UE si è, per esempio, tagliata fuori dalla produzione del più grosso fabbricante di vaccino AstraZeneca che è in India.   Il Regno Unito non ha chiesto che le consegne nel RU venissero dalla produzione locale.   

    Nella situazione della lotta al Covid-19, risparmiare sul prezzo pagato e introdurre una norma "buy EU" sono preoccupazioni che avrebbero dovuto restare in secondo piano rispetto all'obiettivo principale che doveva essere solo : "avere tante fiale subito" a qualsiasi condizione e a qualsiasi prezzo.   Clemens Fuest e Daniel Gros, hanno pubblicato un paper sul sito del CEPS dove stimano in 2000 euro il valore economico per l'Unione europea di ogni dose di vaccino disponibile entro il 2021.

    Non capisco però come la AZ possa essersi sbagliata sulle sue capacità di produzione in una maniera così clamorosa.   Stimare in maniera precisa la capacità di produzione di un prodotto nuovo è difficile, ma poter consegnare solo un quarto o un terzo di quanto previsto è una cosa veramente grossa.

    AZ ha fatto errori durante i trials anche in Europa.   In un webinar di un mese fa che ho seguito, Andrea Crisanti ha affermato che in tempi normali l'EMA avrebbe dovuto chiedere alla AZ di rifare tutti i trials.   Gli errori chequesta aveva fatto in questi test erano significativi.   La FDA ha chiesto alla AZ di rifare un trial e adesso un istituto di ricerca americano ha messo in dubbio alcuni dati del nuovo trial.

    Il blocco delle esportazioni di vaccini imposto da Donald Trump sta bloccando la distribuzione dei vaccini AZ prodotti negli USA.   Non possono essere utilizzati nel paese (la FDA non ha ancora autorizzato il vaccino), ne possono essere esportati.   Sembra che ci siano svariati milioni di dosi bloccate.   La CNN ha recentemente affermato che gli USA non hanno un grande bisogno del vaccino AZ. 

    L'Unione europea sta facendo pressioni sull'amministrazione Biden perché abolisca il blocco imposto da Donald Trump con un Executive Order.   Ma le sue richieste sono indebolite dal continuo parlare di blocchi delle esportazioni dalla UE di vaccini AstraZeneca.

    Non riesco a liberarmi del sospetto che una ditta che sul vaccino avesse guadagnato qualcosa (la AZ è obbligata a vendere a prezzo di costo dall'accordo con l'università di Oxford) avrebbe fatto sforzi maggiori per evitare errori e per aumentare la propria capacità di produzione.   Per la AZ fare oggi cose non previste dai contratti significa utili più bassi di quelli che avrebbe realizzato se non avesse mai cominciato a produrre il vaccino.

    Rimane il fatto che la AZ sembra trattare il governo britannico con un occhio di riguardo.   Alcuni giornali ricordano una storia interessante.   La Halix, una ditta olandese di Leida, ha firmato all'inizio di dicembre 2020 un accordo per la produzione del vaccino AZ.   Avrebbe quindi chiesto al governo olandese una sovvenzione per aumentare la sua capacità di produzione.   Il governo olandese avrebbe cominciato a riflettere sulla cosa.   Avrebbe poi deciso di rispondere in senso affermativo, ma si sarebbe sentito dire che la ditta non aveva più bisogno della sovvenzione; un investitore britannico avrebbe già fatto l'investimento necessario.  Secondo alcuni giornali olandesi, l'investitore britannico sarebbe stato il governo UK.   La Halix è probabilmente  la ditta che ha prodotto il grosso dei dieci milioni di dosi di vaccino AZ esportato dall'UE verso il Regno Unito, secondo una recente dichiarazione di Ursula von der Leyen.

    Il governo britannico non ha messo nessuna restrizione legale alle esportazioni di vaccini dal Regno Unito verso altri paesi.   Ma ha dei contratti commerciali fatti prima dei nostri e ci ha probabilmente aggiunto quello con la Halix olandese.   La Task Force per i vaccini del governo britannico ha cominciato a lavorare e discutere con le ditte produttrici già nell'aprile 2020, molto prima che noi cominciassimo a fare i primi passi.   E il governo britannico ha sovvenzionato generosamente l'istituto Jenner dell'università di Oxford che ha sviluppato il vaccino AZ (in collaborazione con la IRBM di Pomezia).

    Nel contratto tra la AZ e la UE c'è un articolo in cui la AZ dichiara di non avere impegni contrattuali che possano ostacolare le consegne all'UE.    Si può dubitare della veridicità di questa affermazione.

    In ogni caso, tutto quello che oggi si può fare è organizzare una discussione a tre: UK, UE e AZ per cercare di ottenere una ripartizione dei tagli tra le consegne AZ dei prossimi due/tre mesi ai due clienti.   Questo può essere fatto solo sulla base di considerazioni politiche e di buon senso e, cosa spiacevole per l'UE, chiedere un favore al Regno Unito.   Altre azioni non sono immaginabili.   Il "fare la faccia feroce" come sta facendo Mario Draghi è per l'opinione pubblica italiana e, un po', per cercare di arrivare in una posizione migliore a questo spiacevole negoziato a tre.

    Tutto il resto, compresa le richiesta di "un cambio di passo della Commissione europea" sono aria fritta.   Non vedo proprio che altro possa fare la Commissione europea.    La disponibilità di vaccini nei prossimi due/tre mesi non può cambiare molto.   Quello che viene dato in più agli uni è sottratto agli altri.   Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza del mondo, industrializzato e non, sta in fila dietro di noi.

    Per fortuna, la Pfizer-BT sta producendo più del previsto.   Peccato che questo non fosse una dei vaccini sui quali il nostro governo ha puntato di più.   I contatti con l'AstraZeneca erano già cominciati da parte della "Vaccines alliance" formata da Germania, Francia, Italia e Olanda prima che si decidesse di agire a nome dei 27.   I negoziatori UE hanno quindi ripreso un negoziato che era stato iniziato dai quattro paesi che ho citato.

    Ricordo ancora che fino a gennaio i nostri media chiamavano il vaccino AstraZeneca, il vaccino anglo-italiano a causa del ruolo della IRBM di Pomezia.

    Fare politica industriale significa correre dei rischi.   Delle volte le cose vanno bene, delle volte vanno male.

  • Come si può leggere su tutti i giornali: US agency questions AstraZeneca Covid-19 vaccine trial (titolo FT riguardo ai commenti delle autorità di controllo americane riguardo al processo di omologazione del loro vaccino negli USA). Il NYT commenta che i commenti sono "highly unusual". Dove sorgono problemi si trova sempre in qualche modo al centro AstraZ.

    Ricordando quello che ho scritto l'ultima volta: come fare per credere non solo ai Johnson di turno ma agli stessi Soriot di AstraZ? Quante "storie" ci raccontano e come è possibile credere a quello che dicono sugli accordi con la Ue?

    Istruttivo è l'articolo sul NYT (Covid-19 Live Updates: US Health Officials Question AstraZ Vaccine Results") in cui viene descritto il processo di approvazione e commentato con citazione di esperti interpellati (ia: "I've never seen anything like this ... It is so, so troubling" - Dr. Eric Topol, Scripp Research, San Diego). Alla fine il vaccino otterrà con ogni probabilità l'omologazione ma la credibilità di molti sarà in tatters.

    A maggior ragione, senza provocare guerre costose, l'argomentazione Eu deve essere sostenuta e robusta.

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  • Percentuali della popolazione di alcuni paesi che pensano che il vaccino AstraZeneca sia "Sicuro" o "Non sicuro". Rilevazioni fatte prima e dopo la recente "sospensione cautelare".

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    • Molto interessante! La quantificazione della zappa sui piedi!

      In Germania il numero delle vaccinazioni giornaliere nei giorni feriali (si segue la santificazione del fine settimana malgrado la situazione con riduzione sensibile delle somministrazioni) è scesa da 269k (08-12.03) a 203k (15-19.03) con una perdita, trascurando il fattore accelerazione che era in atto, di 326k vaccinazioni nei 5 giorni della seconda settimana. 

  • Caro Fabio,

    comprendo quello che dici e seguo il tuo ragionamento per quanto non in tutti i punti.

    Sono d'accordo che l'iniziativa privata non sia da mettere in pericolo. Dico invece che in caso di situazioni anormali la libera impresa è una foglia di fico che finisce per proteggere situazioni di rendita. Non per nulla, come ricordi, il governo GB avrebbe imposto profitto zero ad AstraZ operando attraverso condizioni poste da Oxford (excess profit più esattamente? non so). Per questo dico, come tanti altri, che si dovrebbe obbligare con lavorare con licenze dietro un compenso fair quando l'interesse pubblico è così preminente. 

    In effetti, la facciata non mostra proibizioni da parte del governo GB. Non c'è bisogno di proibire, apparentemente. L'effetto si produce diversamente. Gli accordi del goveno britannico devono essere - visti i numeri che parlano una certa lingua anche se probabilmente non si può ancora "provare" in modo stretto - simili a quelli del governo USA con i propri fornitori. La differenza sta nella situazione specifica. La proibizione GB risulta possibilmente come effetto di preemption la cui esistenza metterebbe in dubbio la buona fede di AstraZ che avrebbe firmato clausole potenzialmente in conflitto con altri obblighi verso altri contraenti. Se non è zuppa è pan bagnato. C'est une comédie des dupes. Se la preemption vale nei confronti della GB dovrebbe valere anche nei confronti della Eu. Visti gli obblighi di fornitura nei suoi confronti di AstraZ (che siano on a best effort basis o meno non dovrebbe importare: bisogna produrre un best effort in ogni caso che non vedrei dato che verosimilmente si tace su clausole soggette a segreto). Non mi risulta - me lo sono perso? - che AstraZ abbia segnalato un suo obbligo contrattuale specifico a trattare diversamente i suoi clienti. È una situazione difficile da giudicare ma che  potrebbe significare un obbligo eventuale di risarcimento stratosferico a carico di AstraZ se ha taciuto. 

    Io non credo ai Raab, visti i suoi trascorsi dialettici, come non credo ai Johnson la cui reputazione di scarsa aderenza alla verità è nota.

    Ripeto qui al proposito estratti da articoli del Guardian stesso, che anche tu citi, che riportano quanto detto dalla von der Leyen:

    “But open roads run in both directions … It is hard to explain to our citizens why vaccines produced in the EU are going to other countries that are also producing vaccines, but hardly anything is coming back.”

    But while the UK was producing AstraZeneca vaccines, and “there are even two sites in the UK that are in our contract for potential deliveries for the EU (mio grassetto)… we’re still waiting for doses to come from the UK. So this is an invitation for reciprocity.”

    Von der Leyen said earlier that while BioNTech/Pfizer and Moderna were meeting their contractual obligations to the bloc, AstraZeneca was on course to deliver just 30m of its promised 90m doses in the first quarter and 70m of a contracted 180m in the second.

    She said the US, which does operate a formal export ban, was not such an issue because “with the US the reciprocity is given. There are no exports of vaccines from the US to the EU, but nor are there exports from the EU to the US. And there is a seamless flow back and forth of pre-products and raw materials.”

    • Pierantonio,

      il problema non è "la difesa dell'iniziativa privata".   Il concetto in una situazione di emergenza come quella attuale significa ben poco.   Il problema è il raggiungimento dell'obiettivo.

      AstraZeneca è obbligata a vendere al prezzo di costo (non a utili ridotti).   Ho ricordato le clausole contrattuali sugli audit previsti per verificare i costi di produzione effettivi.

      Questa società si sta comportando, per quanto riguarda le consegne all'UE, in una maniera che considero scorretta.   Ma mi sono chiesto tante volte se, nel caso AZ avesse guadagnato parecchio su ogni dose di vaccino, non avrebbe potuto fare qualche salto mortale in più per compensare le difficoltà di produzione che ha scoperto nella fabbrica belga.   Oggi, non ha nessun incentivo a fare qualcosa di più di quanto previsto dal contratto.    Addirittura fare qualcosa in più significherebbe fare spese ulteriori che non sono sicuro le sarebbero riconosciute.

      Paul Krugman ha ben riassunto il nostro problema:

      "Reading the tale of Europe’s sluggish vaccine efforts, I was reminded of H.L. Mencken’s definition of Puritanism as “the haunting fear that someone, somewhere, may be happy.”   Eurocrats seem similarly haunted by the fear that someone, somewhere — whether it be pharmaceutical companies or Greek public-sector employees — might be getting away with something.

      During the euro crisis this attitude led to the imposition of harsh, destructive austerity policies on debtor nations, lest they somehow fail to pay a sufficient price for past fiscal irresponsibility.   This time it meant focusing on driving a hard bargain with drug companies, even at the cost of a possibly deadly delay, lest there be any hint of profiteering.

      Needless to say, here in America we have a much more relaxed attitude toward corporate profiteering — too relaxed, much of the time.   But in this case it served us well, because we didn’t pinch pennies in a health crisis."

  • Pierantonio,

    ti rispondo separatamente sul punto dei vaccini.   Sono convinto che Intervenire in maniera legislativa sui vaccini oggi sarebbe un grosso errore.   La concorrenza tra le ditte è quello che può garantire la più ampia scelta tra i vaccini.   Ma te l'immagini i tempi di sviluppo di un vaccino prodotto sotto controllo pubblico (soprattutto in Europa) ?

    Quello che si potrebbe fare - e che Stati Uniti e Regno Unito hanno fatto - è di legare i grossi aiuti che hanno dato (molto più grossi di quelli dati dall'UE) a degli obblighi precisi da parte delle ditte.   Ho letto da qualche parte (ma non ho più il riferimento) che il governo ameriucano, in cambio dei forti aiuti dati, sia diventato coproprietario del brevetto Moderna e il governo britannico, tramite l'università di Oxford, ha imposto alla AstraZeneca di vendere il vaccino (non so fino a quando) al prezzo di costo.  Nei contratti con il RU e con l'UE c'è un articolo sui rimborsi che AZ dovrà fare se gli audit finali arriveranno alla conclusione che il costo di produzione sia più basso del prezzo pagato.   Per di più AstraZeneca ha già fatto accordi con il Serum Institute indiano che è già diventato il più grosso produttore al mondo del vaccino AZ.

  • Pierantonio,

    non c'è nessuna indicazione che il governo britannico stia bloccando le esportazioni di vaccino.   Charles Michel ha purtroppo detto una sciocchezza.     Le esportazioni di vaccino AstraZeneca dall'Olanda verso il Regno Unito e la mancanza di esportazioni di vaccini AstraZeneca dal Regno Unito verso l'UE non dipendono da regolamentazioni ufficiali di qualsiasi tipo.   Ma nell'Unione europea potrtebbero essere bloccate, nel Regno Unitro no.

    Queste esportazioni/importazioni sono il risultato di decisioni commerciali della AstraZeneca.   Queste sono per me difficili da capire (mi sembrano anche in violazione di alcune disposizioni dei contratti), ma non c'è nessuna regolamentazione britannica che impedisca le esportazioni verso l'UE.

    All'origine delle decisioni dell'AstraZeneca ci deve essere il fatto che il governo britannico ha investito molto nello sviluppo del vaccino dell'università di Oxford (vaccino oggi prodotto da AstraZeneca e venduto al prezzo di costo) e il fatto che la Task Force Vaccines del governo UK ha cominciato ad operare a favore delle imprese nell'aprile 2020.   Ma sul controllo delle esportazioni di bilancio (cosa secondo me sbagliatissima) non possiamo affermare che lo UK lo starebbe esercitando.

    La Pfizer e la BioNTech hanno affermato pubblicamente che per la loro produzione di vaccino nell'Unione europea hanno bisogno di una certa sostanza che importano dal Regno Unito.   La Moderna, negli Stati Uniti, ha bisogno di prodotti intermedi che importa dalla Svizzera.   I controlli sulle esportazioni di vaccini e dei loro prodotti intermedi e materie prime provocherebbe danni per tutti.

    La grossa differenza tra UE, da un lato, e Stati Uniti e Regno Unito, dall'altro, è in questa perfetta dichiarazione di Moncef Slaoui riportata dal NYT nell'articolo che tu mi hai segnalato:
    "The bloc shopped for vaccines like a customer.   The United States basically went into business with the drugmakers, spending much more heavily to accelerate vaccine development, testing and production"

  • Io penso che l'Ue abbia tentato di fare al proprio interno, con problemi sopraggiunti per proprie incertezze di funzionamento e giudizio, ciò che dovrebbe essere fatto a livello mondiale: un coordinamento dello sforzo globale. Il che, a parte lo sforzo Cenerentola delle Nazioni Unite, non è praticamente avvenuto.

    Anche se vediamo che i progetti dei produttori di vaccino sono numerosi il fatto stesso che letteralmente nel caso della pandemia "time is not only money but lives" la situazione di concorrenza di mercato evidenzia chiari limiti. Anche per proteggere la privata impresa dovrebbe essere nel suo interesse che in situazioni limite come questa pandemia la titolarità di patents conosca liti e obblighi nel senso della concessione di licenze secondo tremini fair.

    Come correttamente dici non si tratta solo di approntare strutture produttive, ma di intervenire sulla catena intera della produzione inclusi i componenti del vaccino. Che è quello che il governo USA ha fatto quasi subito. Ma non la Ue. Gli accordi Merck-Pfizer sono espressione della suasion da parte del governo americano così come i tardi accordi Bayer-BioNTech in Germania. In questo momento si sta assistendo al fenomeno della rarificazione delle materie prime - io capisco che questa scarpa vada al momento ancora più stretta delle capacità produttiva degli impianti in se.

    La situazione di tensione con la GB è figlia dell'errore strategico di impostazione europeo. Non a caso il governo tedesco ha annunciato una propria iniziativa settimana scorsa tesa a organizzare in Germania (attenzione: non a livello europeo... purtroppo) una filiera continua per la produzione di vaccini in modo da rendere l'Europa (qui almeno l'orizzonte si allarga) autosufficiente. Ma scriviamo il mese di marzo 2021, un po' tardi.

    Così abbiamo oggi la situazione che vede un export della Eu raggiungere 40 milioni di dosi, di cui circa 10 verso la GB che nulla ha esportato verso il continente. Perché? Capisco che Johnson abbia applicato quello che il presidente USA ha deciso fin dai primi giorni della pandemia: l'export può essere effettuato dai produttori locali a condizione del rispetto dei loro impegni verso i rispettivi governi. A guardare bene van der Leyen minaccia proprio questo nei confronti di Johnson. Seguendo questo ragionamento non si farebbe altro che seguire l'esempio dei due paesi sopra nominati. Che questo sia o meno in termini globali (le mutazioni sono in agguato - massimo pericolo oggi: il Brasile) il modo opportuno per affrontare una pandemia che non conosce confini e ove i più poveri sono l'anello più debole della catena è un tema che sarebbe da discutere più intensamente di quello che attualmente si fa.

    Il fatto poi che AstraZ abbia impegni verso la Ue come entità giuridica e non in quanto produttore locale sottolinea il fatto che l'impresa multinazionale risponde in blocco con tutte le sue strutture operative, incluse quelle fuori dalla Eu. Su questo "non ci dovrebbe piovere".

    In soldoni: ho la chiara sensazione che il lamento per un possibile attentato alla libera impresa non sia altro che il paravento per portare avanti la propria agenda e i propri interessi. Eurointelligence dimentica a mio avviso che i vaccini in sé cambierebbero solo il luogo del loro utilizzo e l'effetto globale in termini numerici non non sarebbe diverso. Poiché non abbiamo ricevuto nulla dalla GB né probabilmente riceveremo nulla non comprendo perché "it would prolong the vaccination schedule for both sides if the UK were to retaliate". 

    Ciò non toglie che le guerre, come quelle con i panzer, non sono una opzione da seguire. Ma se parliamo dell'applicazione di regole di reciprocità un po' di dibattito robusto non fa male a mio avviso.

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